Perché metto le foto dei miei figli online...

Due figli e una nipote
Il titolo non è mio. Così come non è mio l'articolo. Ma lo prendo in prestito perché ci trovo una serie di affinità e perché mi trovo spesso a motivare la mia scelta... 
Qui c'è il post originale intero. Ma io lo prendo a pezzi. 
Il mondo dei genitori sul web si suddivide in 4 categorie
1) Non pubblico le foto dei miei figli perché a me non va. Non mi sento a mio agio nel farlo e non lo faccio. Ma non giudico chi lo fa.
2) Non pubblico le foto dei miei figli online perché internet è il male e tutti voi che lo fate siete dei degenerati e non tenete ai vostri figli!!
3) Pubblico le foto dei miei figli perché penso non ci sia niente di male. Non c’è niente di male nemmeno nel non pubblicarle.
4) Pubblico le foto dei miei figli e voi che non lo fate siete solo dei paranoici perbenisti ottusi.
Un po’ di tempo fa ho visto quest’articolo scritto da Chiara di “machedavvero”, ricondiviso da diversi miei contatti su facebook dal titolo: Perché non metto le foto di mia figlia online
L’ho letto anch’io e devo dire che le motivazioni sono assolutamente condivisibili, capisco e non ho niente da contestare a chi decide di non mettere le foto dei propri figli online.

E’ una scelta del tutto personale perciò mi sembra scontato che NESSUNO possa dire a qualcun altro “metti su internet le foto di tuo figlio!”. Quindi questo NON è un articolo scritto per cercare di convincere chi la pensa diversamente a comportarsi in modo diverso.
Ma io (appartenente alla categoria 3 dell’elenco qui sopra) le foto dei miei figli ce le metto. Così come tanti altri genitori. Sono una madre sconsiderata? Siamo genitori sconsiderati? Magari per qualcuno sì, liberi di pensarlo…
Comunque questi sono i miei motivi del perché lo faccio e del perché non ho in programma di smettere a breve. 
1) Ho amici e parenti lontani, a svariate centinaia di km di distanza… per i miei genitori, mia sorella, i miei zii, cugini, amici, vedere le foto della nostra routine quotidiana è un modo per partecipare alla nostra vita. Per sentirci (e sentire i propri nipotini) meno lontani. Potrei mandare un’email a ognuno, ma no, non sarebbe la stessa cosa. Seguire un profilo di facebook, instagram, il blog è un po’ come seguire un diario, con la bellezza di poter vedere quel che succede quasi in tempo reale, di scambiarsi commenti immediati. Per quanto mi riguarda ci sono persone che si collegano apposta per vedere se ho pubblicato nuove foto o video dei bimbi, e se per qualche giorno non ne metto nemmeno una iniziano a chiedermi quand’è che ricomincio a pubblicare qualcosa.
Quello di poter condividere i progressi, le marachelle, le faccette buffe dei miei bambini con le persone a cui tengo che non possono viverli da vicino è uno dei motivi per cui sono su Facebook.    
Ecco, questo motivo è anche mio. Di sicuro. 
2) Se “rubano” la foto di mio figlio, in realtà, non succede ‘niente’. Mi spiego meglio: sul blog di “machedavvero” si legge della sua esperienza con una foto della pancia rubata e si chiede “se fosse successo con una foto di mia figlia”? Anche a me è capitato molte volte che una mia foto venisse usata da altri (delle mie vignette poi, non ne parliamo!), in siti vari e per scopi vari…cos’ha comportato questo? Niente, a parte il fastidio nel vedere un mio scatto usato senza permesso, ma per una pura questione di gelosia e diritti di copyright. Se succedesse con una foto dei miei figli? Se un giorno scoprissi un primo piano del mio Paciocchino gira su facebook con la scritta glitterata “buon giorno” (che sicuramente avete condiviso almeno una volta, senza chiedervi chi fosse il bambino della foto) in sovrimpressione cosa comporterebbe?? Mi darebbe fastidio, sì lo ammetto… ma per lui, a conti fatti, non rappresenterebbe un danno o un pericolo reale.
Ecco, anche questo motivo è mio.  
3) I pedofili esistono anche offline. Ed è a quelli che voglio stare molto attenta. Se un pedofilo tra l’infinità di foto disponibili online decide di fantasticare proprio su quelle innocenti e totalmente prive di malizia dei miei beh…è comunque qualcosa da cui non ho voglia di farmi condizionare, come non mi faccio condizionare da ciò che può passare per la testa delle centinaia di persone che incrociamo per strada ogni giorno e che vedono i miei figli dal vivo (e tra di loro qualche pedofilo ci sarà di certo ma questo non vuol dire che li debba far girare mascherati).
Questo è più delicato. Perché l'idea del pericolo per i figli e di come gestirlo è un pensiero difficile da gestire. Però, si, non riesco a vedere un pericolo che abbia una ricaduta reale su di loro dal mettere le foto online.  
6) Per quanto riguarda il discorso privacy, molti genitori non pubblicano immagini, ma racconti per filo e per segno (su blog , facebook ecc) di tutto ciò che fanno/dicono i loro figli. Leggo riportate intere conversazioni, momenti simpatici ma a volte anche imbarazzanti, sfoghi riguardo ai comportamenti dei loro figli… E secondo voi è meno lesivo della loro privacy scrivere a parole qualcosa piuttosto che far parlare un’immagine? Per me non cambia poi molto. Se un genitore non pubblica le foto del proprio figlio per difendere la sua privacy, per lo stesso motivo dovrebbe anche evitare di parlare di lui visto che il risultato alla fine è sempre quello: gli altri sanno i fatti suoi e voi non sapete se è ciò che lui avrebbe voluto.
Ecco, io online metto le foto. Ma pure le parole. Anzi, più parole che foto. E il tema di se questo in qualche modo sia una forma di "violenza" su di loro me lo sono posta. Più per le parole che per le foto, direi. La soluzione non è definitiva. Ma per ora funziona così: nonostante io pubblichi molto, non pubblico tutto. Prima di pubblicare mi chiedo se è una cosa che in qualche modo può non essere loro gradita. E ci sono cose che mi sembrano non opportune o troppo "private" (rispetto a loro, non a me) e che non pubblico. E so che il mio "citazioni domestiche" è una cosa che non potrà andare avanti all'infinito. Perché il modo di parlare a 5 o 6 anni è una cosa e dopo è un'altra. Ma soprattutto perché la loro autonomia e bisogno di privacy cambia con il tempo. Quindi considero questa una fase. Anche un po' magica. E cerco di godermela, per quanto posso, come posso, fino a che posso. 
5) Prendiamo continuamente decisioni per i nostri figli. E se scoprissimo, una volta cresciuti, che i nostri figli non avrebbero voluto apparire online? E se scoprissimo che non avrebbero voluto i capelli lunghi ma corti o viceversa? E se scoprissimo che il colore che avrebbero scelto per la loro cameretta non sarebbe stato l’arancione ma il nero? E se avessero voluto uno svezzamento vegano? E se scoprissimo che non avrebbero voluto essere battezzati (o avrebbero voluto esserlo stati?) e se…….
Beh, se quando cresceranno mi renderò conto che quel che sto facendo va contro la loro volontà sicuramente farò di tutto per modificare il modificabile. Smetterò di pubblicare cose che li riguardano e se vorranno cancellerò quello che c’è, se vorranno il battesimo li battezzerò, se vorranno un taglio di capelli diverso glielo farò fare, se vorrano cambiare abitudini alimentari le cambieranno…
Non si può tornare indietro nel tempo, ma si può sempre cambiare rotta e spero di essere in grado di far capire ai miei figli che le scelte che ho preso per loro sono state guidate dalla convinzione di star facendo qualcosa di buono, ma che se necessario sono sempre pronta a tornare sui miei passi.
(ma in realtà già me li vedo, adolescenti, a farsi e pubblicare selfie :P magari abbigliati in qualche modo assurdo…altro che ).
A questa ci credo anche maggiormente. E la pubblicazione online è davvero un particolare rispetto al resto. Cioè, non credo ad una educazione alla neutralità. Si educa a qualcosa. Si fanno scelte. Si propone ciò in cui si crede e ciò che appassiona. Si condivide quello che si vive. E forse sui fondamentali sono anche meno "adattabile" di quanto c'è scritto sopra. Su altre cose si tiene conto delle loro attitudini e interessi. Ma da genitori si fanno comunque delle scelte per i figli. La scelta è totale da piccolissimi e piano piano con il tempo lo spazio di autonomia aumenta. Ma non rinunciamo a portarli a fare passeggiate in montagna perché da grandi potrebbero dirci che a loro non piaceva.

 8) E se un giorno vedessero tutte le cose della loro infanzia che avete pubblicato??? Beh, in quel caso (almeno nel mio caso) allora non potrebbero che avere un’ulteriore conferma di quanto siano stati amati. Sfoglieranno questo diario virtuale e si imbatteranno in tutto l’impegno che ci ho messo (abbiamo, considerando anche il papà e tutti quelli che ci hanno messo del loro) per renderli felici, curiosi, liberi.
Vedranno che ogni giorno, anche nel più faticoso e sfortunato, è stata spesa una parola dolce e orgogliosa nei loro confronti.
Guardando quella foto forse tornerà loro in mente il bel gioco che avevamo fatto quel giorno, ripercorreranno tutte le esperienze divertenti fatte insieme, rivivranno quel momento di coccole e ripenseranno a come fosse essere così piccoli, vedranno come prendevamo a ridere le loro marachelle e con ironia i problemi e potranno anche leggere tutti i bellissimi commenti (di amici e parenti, ma anche di persone che forse nemmeno conosceranno mai, ma che li hanno visti crescere ) che accompagnano le foto e i post che li riguardano. Probabilmente si faranno tante di quelle risate…!
Se fosse successo a me di scoprire una cosa del genere da parte dei miei genitori mi sarei sentita davvero tanto felice e amata…e magari mi sarei tenuta per me qualche rispostaccia da adolescente in crisi. Ecco, io penso che questa potrebbe essere una probabile conseguenza della “shoccante scoperta". 
Loro non lo scopriranno da grandi. Loro lo sanno da ora. E per ora non hanno da ridire. E comunque penso che da grandi (forse nemmeno tra tanto tempo) avranno molte cose da rimproverarci (e in particolare da rimproverarmi). Perché è la dinamica "giusta" e normale tra genitori e figli.  Ma anche perché di limiti specifici miei da mamma me ne vengono in mente molti. E sono sicura che loro non mancheranno di riconoscerli e sottolinerarli.  

Potrei sbagliare ma secondo me i loro "rimproveri" avranno a che fare con tante cose prima che con lo scrivere di loro. 
Ma (ancora più in fondo) c'è l'idea che i figli non siano "miei" (o "nostri" nel senso di noi due genitori). 
E (più banalmente)... c'è chi fa le torte. C'è chi fa i maglioni. Io uso le parole e (a volte) le immagini. 

2 commenti:

  1. Io le foto dei miei figli non le posterei mai, ma mi piacciono queste metariflessioni sul come ci comportiamo sui social.
    L'importante è essere consapevoli di ciò che si fa, no?

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  2. Grazie Marco. Si. Credo che l'importante sia essere consapevoli. Ma anche trovare forme di dialogo tra meta riflessioni diverse.

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