25 aprile: la liberazione oggi si chiama disarmo




Pietro: il nonno è nato che c'era ancora la guerra.
Mamma: si, è vero. E lo sai che giorno è domani?
Pietro: si, il giorno che si fa la festa perché è finita quella guerra. Quindi domani si fa una festa con la torta.
Mamma: beh, con la torta non lo so.
Pietro: si, facciamo una torta con sopra disegnato un fucile e sopra il fucile una croce che vuol dire "fucile no" "guerra no".

Pietro: ma questa festa di domani c'è tutti gli anni?
Mamma: si, per ricordarsi.
Pietro: quindi oggi è la festa che è l'ultimo giorno che c'era la guerra. Anche oggi dobbiamo fare la festa.

Diciamo che Pietro nella sua interpretazione della giornata di domani si avvicina inconsapevolmente a tutti quelli che saranno a Verona ad #Arenadipace... http://arenapacedisarmo.org 

E poi la questione della festa e del fucile è proseguita con un escalation di Pietro che vuole costruire una cartello con il fucile con la X sopra da mettere fuori dalla finestra per farlo vedere a tutti e poi con Pietro che vuole coinvolgere Giovanni e Marta nel disegnare tanti cartelli da mettere in un banchetto per distribuirli a tutti, domani. E con la mamma che cerca di trovare vie d'uscita praticabili senza smorzare l'entusiasmo ma salvando l'idea originaria di andare a fare i turisti per Roma con la cuginetta...