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Raccolta 2013: Pensieri e paure



Giovanni: la paura fa paura.

Marta: voglio scrivere un libro di favole.
Nonna: Ah si? E come si fa?
Marta: Eh, devi metterci un po' di cose che fanno paura 
Nonna: per esempio i draghi, i mostri...
Marta: ma no, nonna! Quelli non sono veri, non fanno paura davvero!
Nonna: e cosa fa paura, allora?
Marta: per esempio che tu muori, che muore papà, che muore mamma...
Pietro: se resto da solo ho paura, se vado da solo non ho paura.
Mamma: perché?
Pietro: perché vado dove sono gli altri.

Giovanni: mamma, i sogni passano dalla paura.
Mamma: che significa?
Giovanni: che vanno di qua, di là, di qua nella paura. Poi escono dalla paura e sono arrivati.
(parlando di paure e cattivi pensieri)
Marta: io li butto nel cestino che c'è nel cervello. E.... Via! Zia: Ah, si? E funziona? Non ti capita che poi restano lì nel cestino?
Marta: ma zia, non lo sai come funziona? Mica passano tutti i giorni a ritirare la spazzatura.
Devi solo scoprire quando passano nella tua testa e aspettare quel giorno. Per esempio da me passano la domenica mattina presto presto.

Ogni mattina Giovanni si sveglia e dice che ha sognato che gioca a palla con la Pimpa.
Mamma: hai fatto un bel sogno?
Giovanni: no! Brutto!
Mamma: come mai? Cosa hai sognato? 
Giovanni: la Pimpa
Mamma: la Pimpa? E perche' e' un sogno brutto? 
Giovanni: perché giocava da sola!

Pietro: Giovanni, dormiamo stretti stretti abbracciati. 
Giovanni: si, ma tu non sognare un ladro che se no io ho paura!
Giovanni: ho paura di avere paura del buio.