Giovanni (appena sveglio): mamma, scusa che ieri sera ho
fatto i capricci. Non lo faccio mai più.
Giovanni (5 min dopo): capriccio.
Giovanni (5 min dopo): capriccio.
Mamma: ma Giò, ma un capriccio così subito? Ma allora hai
detto che non li facevi più!
(pausa)
Giovanni (serissimo): non lo so perché l'ho detto.
Pietro (a Giovanni): cattivo!
Giovanni: io non sono cattivo. Io sono Giovanni Carnevali. E Giovanni Carnevali non e' cattivo.
Giorno di Banco Editoriale
Pietro: ma cosa è il carcere?
Mamma: la prigione.
Pietro: ma allora perché gli regaliamo i libri se sono cattivi?
Mamma: e come fanno a imparare a fare le cose buone se stanno da soli in prigione senza nessuno che glielo spiega?
Pietro: allora non è meglio che gli regaliamo un telefono, così glielo spieghiamo meglio?
Pietro: abbiamo comprato un libro per i ragazzi che hanno fatto le cose sbagliate e sono in prigione.
Papa': cosi' non si annoiano...
Pietro: no, cosi' leggono e imparano e quando escono fanno solo le cose brave.
Mamma: Pietro sei davvero stato bravissimo in questi giorni. Mi sa che sei diventato grande.
Pietro: no! E' che io ho imparato a decidere. L'importante e' fare sempre la decisione giusta.
Pietro: per decidere l'importante e' che sai pensare cosa ti piace e cosa non ti piace, cosa e' la cosa giusta e cosa' e' sbagliata.
(pausa)
Giovanni (serissimo): non lo so perché l'ho detto.
Pietro (a Giovanni): cattivo!
Giovanni: io non sono cattivo. Io sono Giovanni Carnevali. E Giovanni Carnevali non e' cattivo.
Giorno di Banco Editoriale
Pietro: ma cosa è il carcere?
Mamma: la prigione.
Pietro: ma allora perché gli regaliamo i libri se sono cattivi?
Mamma: e come fanno a imparare a fare le cose buone se stanno da soli in prigione senza nessuno che glielo spiega?
Pietro: allora non è meglio che gli regaliamo un telefono, così glielo spieghiamo meglio?
Pietro: abbiamo comprato un libro per i ragazzi che hanno fatto le cose sbagliate e sono in prigione.
Papa': cosi' non si annoiano...
Pietro: no, cosi' leggono e imparano e quando escono fanno solo le cose brave.
Mamma: Pietro sei davvero stato bravissimo in questi giorni. Mi sa che sei diventato grande.
Pietro: no! E' che io ho imparato a decidere. L'importante e' fare sempre la decisione giusta.
Pietro: per decidere l'importante e' che sai pensare cosa ti piace e cosa non ti piace, cosa e' la cosa giusta e cosa' e' sbagliata.
Mamma: e che succede se ti piace una cosa sbagliata?
Pietro: se ci pensi prima, fai la cosa giusta lo stesso, se ci pensi dopo l'importante e' rimediare.
(Pausa)
Pietro: per esempio, se tiri un pallone forte e rompi la porta di legno dopo puoi costruire una porta di sassi o di mattoni.... Questo e' rimediare.
Pietro (guardando una macchina che parcheggia in modo corretto): eh! Questo vuol fare il furbo!
Mamma: perche'?
Pietro: perche' vuole risparmiare i soldi della multa!
Giovanni: sono bravo quando faccio le cose sbagliate.
Mamma: sei bravo quando fai le cose giuste.
Giovanni: no. Perché quelle sbagliate io le faccio bene. Proprio come voglio io.
Pietro: se ci pensi prima, fai la cosa giusta lo stesso, se ci pensi dopo l'importante e' rimediare.
(Pausa)
Pietro: per esempio, se tiri un pallone forte e rompi la porta di legno dopo puoi costruire una porta di sassi o di mattoni.... Questo e' rimediare.
Pietro (guardando una macchina che parcheggia in modo corretto): eh! Questo vuol fare il furbo!
Mamma: perche'?
Pietro: perche' vuole risparmiare i soldi della multa!
Giovanni: sono bravo quando faccio le cose sbagliate.
Mamma: sei bravo quando fai le cose giuste.
Giovanni: no. Perché quelle sbagliate io le faccio bene. Proprio come voglio io.